Documento 2 – Derive commerciali

La salute prima del mercato…

… Cambiamo l’Europa !

Vogliamo un’Europa che protegga le persone e il personale dalle derive commerciali.

Per la nostra salute, proteggere la popolazione e il personale contro le derive commerciali,

Perché la salute e la protezione sociale sono dei beni comuni,

e non si possono vendere !

Le derive commerciali

Il taglio o il congelamento della spesa pubblica per la sanità (e l’assistenza sociale) ha un impatto diretto sugli stipendi e sui livelli di investimento (infrastrutture, attrezzature, ecc.).

E quando il settore pubblico si ritira, si sviluppa di conseguenza il settore privato a scopo di lucro, aprendo la porta a un sistema sanitario a due (o più) velocità.

Vediamo allora apparire le derive commerciali.

  • il subappalto, che riguarda principalmente i servizi accessori (ad es. pulizia, sicurezza, Information technology, mensa, lavanderia, ecc.) ma anche tutti i servizi medico-tecnici (laboratorio, radiologia, ….)
  • La privatizzazione, che può essere formale (cambiamento di forma giuridica) o informale (fusioni, partecipazioni incrociate, privatizzazione di un servizio pubblico o di un’azienda pubblica, partenariato pubblico-privato, ecc.)
  • l’aumento dei costi di gestione, con l’aumento della spesa diretta per le singole persone (out of pocket) per l’assistenza, i farmaci, le prestazioni sanitarie, ecc.
  • la privatizzazione di edifici, strutture, attrezzature, ….
  • L’uso sempre più ampio di meccanismi per aumentare la libertà di scelta degli utenti in merito al fornitore di servizi e/o alla qualità del servizio. Questi includono i “voucher di servizio” (ad esempio per l’assistenza personale e i servizi domiciliari), i « bonus » personali (in particolare nel campo dell’assistenza alle persone con disabilità o perdita di autonomia), l’introduzione di incentivi speciali per una migliore qualità del servizio e un accesso più rapido a questi utlimi, ecc..
  • Il nuovo management, ovvero l’utilizzo di metodi di gestione del settore privato come la selezione dell’offerta più economica a scapito della qualità, l’introduzione di indicatori di performance e indici di qualità, il confronto con il mercato (benchmarking), che creano un effetto comparativo al ribasso, ecc.
  • il dumping sociale, che sta aumentando a causa della concorrenza tra gli istituti di cura. Il quadro normativo si sta sgretolando e il personale sta diventando una variabile che deve adattarsi in termini di numeri e costi, vista la quota che rappresenta nel bilancio; la stabilità dei contratti sta diminuendo (lavoro temporaneo, contratti a tempo determinato, ecc.), anche se la carenza di personale richiederebbe il contrario. ;
  • meccanismi favoriti dall’UE, come i bandi di gara e le concessioni, creando una tensione permanente dovuta all’incertezza e a una politica a breve termine.

A chi conviene la privatizzazione ?

La spesa sanitaria è più elevata in un sistema commerciale come gli Stati Uniti, dove si spende il 16,6% del PIL per la sanità, rispetto a un sistema che è ancora in gran parte pubblico e/o non commerciale, come in Francia (11,9% del PIL), Belgio (10,9% del PIL), Spagna (10,5% del PIL), Italia (9% del PIL) e Irlanda (6,1% del PIL)[1].

Negli Stati Uniti, i livelli di spesa sanitaria dei cittadini sono enormi eppure le loro “prestazioni” (in termini di aspettativa di vita, morbilità e morbidità, ecc.) sono degne di un Paese emergente!

Il dominio del settore privato su intere aree dell’offerta sanitaria sta ulteriormente minando l’integrazione delle politiche sanitarie pubbliche. Sta diventando impossibile prendere in considerazione i determinanti della salute, poiché la privatizzazione ha bisogno di un profitto immediato e un ritorno sugli investimenti.

I trattati di libero scambio e di investimento dell’Unione Europea con altri Paesi del mondo impongono la liberalizzazione dei servizi. Questi trattati permettono di garantire gli investimenti commerciali nei segmenti redditizi dei servizi sanitari e di proteggere i monopoli.

La finanziarizzazione del sistema sanitario in Europa ha portato alla concentrazione di aziende private europee che operano in tutto il mondo. Tutto ciò, a sua volta, ha come conseguenza l’estensione della pressione alla privatizzazione anche nei paesi del sud del mondo.


[1] Fonte : Statistiche 2022 OCSE pubblicate nel 2023