Documento 4 – Democrazia sanitaria

La salute prima del mercato…

… Cambiamo l’Europa !

Vogliamo un’Europa che stimoli la democrazia della salute coinvolgendo le persone e il personale sanitario

 Per la nostra salute, stimolare la democrazia sanitaria

Coinvolgendo la società civile, le lavoratrici, i lavoratori, i pazienti e la popolazione, nella definizione degli obiettivi e dei mezzi delle politiche sanitarie e per la salute.  

La partecipazione delle persone è cruciale in sanità e nella salute.

La gestione manageriale della sanità tende a creare una frattura tra i vertici della burocrazia e i cittadini, che dovrebbero invece essere il punto di arrivo delle scelte organizzative. Anche il personale deve essere coinvolto nelle scelte, perché sempre più spesso i manager impongono le loro idee in modo imperativo. Questo tipo di gestione è spesso percepita come tecnocratica e rigida, e contribuisce alla demotivazione del personale (perdita di senso, sofferenza sul lavoro), e quindi all’aumento della carenza di personale stesso. 

L’attuazione di politiche di riduzione della spesa sanitaria è al tempo stesso incoraggiata dall’assenza di democrazia e fonte di deterioramento del dibattito democratico: le questioni di bilancio sembrano costituire un dogma che si impone a tutte le politiche, relegando i dibattiti sulle questioni di salute pubblica alla gestione delle conseguenze delle risorse insufficienti.

La democrazia sanitaria, invece, mira a coinvolgere i cittadini nel processo decisionale relativo alla salute, a migliorare la qualità delle cure attraverso la partecipazione dei pazienti e a eliminare i legami finanziari tra il comportamento dei pazienti e l’accesso alle cure.

Come cittadini, dobbiamo partecipare attivamente alla definizione delle politiche sanitarie, tenendo conto delle esigenze della popolazione.

Il “potere medico” deve essere messo in discussione, non promuovendo l’autodiagnosi e l’automedicazione in ogni occasione, ma considerando il “paziente” come protagonista della propria cura, e quindi come decisore consapevole.

Questo sviluppo implica anche la partecipazione all’organizzazione dei sistemi sanitari e di protezione sociale. Questa partecipazione deve essere inclusiva, senza discriminazioni di età, genere, disabilità o origine etnica..

La partecipazione migliora

  • La qualità delle cure,
  • L’autonomia dei pazienti
  • E la loro adesione ai percorsi di cura.

Oggi vediamo che il concetto di responsabilità è legato a quello di controllo dei comportamenti e degli stili di vita, con l’obiettivo di far sentire in colpa le persone, piuttosto che creare una forma di democrazia partecipativa.

La prevenzione e l’epidemiologia partecipativa giocano un ruolo fondamentale nel dare alle persone la possibilità di essere al centro della verifica e del controllo delle politiche nei territori, e non solo di quelle sanitarie, soprattutto dopo il periodo Covid. L’importanza dei determinanti sociali della salute evidenzia che la sanità pubblica non appartiene alla classe medica o alle autorità sanitarie, ma ai cittadini organizzati localmente, che devono verificare sul territorio gli impatti delle questioni sanitarie in gioco in ogni politica.

In questo contesto, in molti Paesi i “corpi intermedi” (sindacati, esperienze di mutualismo, organizzazioni, ONG, associazioni, ecc.) sono sotto attacco da parte dei decisori politici. L’idea è che la democrazia si riduca a un voto periodico ampiamente pilotato dai media, a loro volta controllati da interessi finanziari, mentre dovrebbe essere costantemente alimentata dalle realtà sul campo, trasmesse dai corpi intermedi che strutturano la nostra società.

Le nostre priorità

  • La democrazia sanitaria deve essere considerata come un determinante della salute, ma anche come una garanzia che i determinanti della salute siano presi in considerazione. A tal fine, l’Europa deve integrare questo approccio nelle sue competenze (ambiente, farmaci, condizioni di lavoro, ecc.).
  • L’Europa deve promuovere un modello che garantisca una collaborazione orizzontale tra gli attori della sanità e che dia spazio ai pazienti come partner. Per raggiungere questo obiettivo, l’UE deve incoraggiare gli Stati membri a:
    • Rinforzare il ruolo ed il riconoscimento delle associazioni che intervengono nell’ambito della salute della popolazione
    • Estendere la partecipazione delle persone e dei pazienti nella relazione con i sanitari, con le istituzioni sanitarie  e a livello politico, evitando così la sola influenza delle lobby economiche.
  • L’Europa deve attuare un vero dialogo sociale sulla carenza di personale sanitario, migliorando le condizioni di lavoro e i salari; la Commissione deve rispettare le conclusioni di questo dialogo sociale.
  • L’UE deve dare ai sindacati un ruolo importante quanto quello delle federazioni dei datori di lavoro.
  • L’UE deve combattere il ruolo delle lobby con interessi economici in settori che hanno un impatto diretto o indiretto sulla salute pubblica.