Rassegna stampa, video e foto 7 aprile 2018

In aggiornamento – Riportiamo di seguito materiale stampa, video e foto della giornata di mobilitazione del 7 aprile 2018, promossa in Italia dalla Campagna Dico32! Salute per tutte e tutti!, in adesione alla giornata europea di azione contro la commercializzazione della salute e la privatizzazione della sanità. #health4all #salutpertuttei #dico32

Nazionale

Bologna

Milano

Fotohttps://www.medicinademocratica.org/wp/?p=6030

Napoli

Fotohttps://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=570375876695128&id=294249877641064

Firenze

Nell’ambito della giornata europea del 7 aprile contro la commercializzazione della salute si è svolta a Firenze un’assemblea pubblica indetta dal CTDS Firenze con l’obiettivo del confronto di esperienze e vertenze in atto sul territorio fiorentino e sui luoghi di lavoro in difesa della salute pubblica. All’assemblea hanno partecipato lavoratori della sanità e rappresentanti di diverse realtà organizzate sindacali, politiche e di base.

I comitati attivi nella difesa dei territori dalle opere dannose hanno messo in evidenza lo spreco di risorse pubbliche, il danno prodotto sulla salute degli abitanti dei territori interessati dalle grandi opere (aeroporto, inceneritore, TAV), l’ipocrisia di chi consente l’inquinamento e contemporaneamente promuove azioni filantropiche come la raccolta di fondi da destinare alla ricerca (privata!!!) nonché la menzogna relativa alla creazione di posti di lavoro nelle grandi opere mentre è del tutto evidente che maggiore occupazione si potrebbe creare nella cura delle persone. È stato posto in evidenza anche l’aumento delle spese militari e del riarmo a detrimento di spese per sanità, scuola ecc. (la Nato fa pressioni perché arrivino al 2% del pil) e le gravi conseguenze sul personale militare inviato in missioni “di pace e umanitarie” così come sulle popolazioni che vivono vicino ai poligoni e alle basi militari.

Le realtà attive nel campo della difesa dei servizi sanitari e dell’assistenza hanno riferito della lotta in difesa del presidio sanitario di Santa Rosa a Firenze, che l’assessore regionale vorrebbe fortemente ridimensionato, della situazione drammatica delle persone con disagio mentale in applicazione della legge regionale che riducendo a tre ASL il territorio toscano, hanno sempre maggiore difficoltà a reperire servizi sul territorio; è stato per il momento bloccato lo spostamento del SPDC di Firenze centro nella clinica privata di Villa Olivella, come prospettato dalla ASL. È stato affrontato il tema delle battaglie legali come possibilità da far conoscere ai fini di sviluppare forme di resistenza e di affermazione del diritto alla salute. È stato portato come esempio la recentissima sentenza del Tribunale civile di Firenze che condanna il comune di Scandicci al pagamento della quota sociale di un anziano non autosufficiente ricoverato a Monte Domini, sollevando la famiglia indebitamente chiamata a pagare. È stata richiamata l’esperienza dell’OPG di Napoli e la campagna sul ticket sociale intrapresa in quella realtà.

Sul versante del lavoro è emersa come prioritaria la questione della prevenzione e sicurezza sui posti di lavoro che, con i tagli a medici e tecnici della prevenzione, con la burocratizzazione del lavoro e il ruolo sempre più marginale degli RLS, suscita la preoccupazione che si vada verso la creazione di un’agenzia esterna al servizio sanitario come accaduto per la prevenzione ambientale. Ugualmente grave la situazione interna agli ospedali i quali, per carenza di personale e accorpamento di reparti, rispondono solo alle emergenze, effettuano ricoveri sempre più brevi lasciando il carico assistenziale prevalentemente in mano alle famiglie che non trovano sostegno professionale sul territorio. Molta preoccupazione è stata condivisa nelle analisi sul territorio rispetto alla progressiva esternalizzazione e spostamento sul privato sociale delle attività diagnostiche e ambulatoriali, così come sul massiccio ricorso alle cooperative nella gestione dei servizi sanitari e assistenziali, con trattamento dei lavoratori sicuramente peggiorativo rispetto ai lavoratori della sanità pubblica.

Lo sviluppo dello welfare aziendale promosso nei CCNL e nei contratti aziendali è visto come una forma grave e incalzante di smantellamento della sanità pubblica; è stata riportata la decisione assunta dalla maggioranza dei lavoratori di una fabbrica metalmeccanica ha rifiutato l’adesione alla sanità integrativa.

Gallarate